Pensando a Gaudì che ha creato e progettato strutture con l’utilizzo di materiali di risulta, come gli originali mosaici fatti con le piastrelle o le maioliche rotte, ho voglia di raccontarvi di una mia esperienza in merito. Nel 2016 ho partecipato ad un Fuori Salone con la collega arch. Rivolta costruendo in una location singolare, Bertamè more, un percorso che coinvolgeva i cinque sensi, dando modo ai più ricettivi di stimolare anche il sesto, l’invisibile, l’ignoto, l’energetico ..

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La finalità era quella di mandare un messaggio forte sulle nostre capacità di elaborare le emozioni, saper catturare in quell’attimo un ricordo, una sensazione per poi rifletterla in un atto creativo. Una creatività artistica che non era alla portata di tutti ma, certamente, tutti sarebbero riusciti a stimolare facilmente le percezioni di cui la natura ci ha dotato.

Il percorso allestito con creatività ed eleganza, al primo “step” invitava al TOCCO : materiali adagiati su un grande tavolo, diversi tra loro, che incuriosivano e per questo il desiderio di toccare era molto sollecitato, ci siamo accorti che già alcune persone identificando l’oggetto tra le mani, lo portavano al naso … Lo step successivo era dedicato quindi all’ OLFATTO: una serie di piccoli cuscinetti (6×6) che scendevano a cascata dall’alto in una zona buia e sbattevano sui volti dei visitatori, avevano profumi diversi e definiti da individuare, risultò il punto a cui dedicavano più tempo. Il terzo step era dedicato all’UDITO, dove una bellissima chaise-longue Le Corboisier invitava a sdraiarsi, indossare delle cuffie e ascoltare suoni della natura per riconoscerne gli elementi. (un tuono, la pioggia, il fuoco, gli zoccoli, un motore….) Il quarto passaggio era la VISTA, stimolata con delle fantastiche lampade artistiche luminose e con acqua cascante. L’ultimo senso che lasciammo agli invitati, fu quello del GUSTO con un accesso segnaletico alla trattoria che si voleva inaugurare: degustazione di un buffet e bevande mentre si ascoltava la lettura di un racconto grazie ad un amico attore. E’ impossibile utilizzare un senso alla volta, mentre ne utilizziamo uno, a cui siamo più dediti, anche altri si attivano automaticamente, è nella nostra natura, cosi è anche nel percepire sensazioni più astratte, le emozioni, i pensieri, l’energia. E’ da questo processo che nasce la creatività, un brainstorming !

La nostra mente evoluta è troppo spesso tenuta sotto chiave dalle abitudini, dalle preoccupazioni della vita e non ci accorgiamo quanto poco utilizziamo il nostro potenziale. Abituiamoci ad utilizzare tutti i nostri sensi, quando lavoriamo, lasciamoli aperti, annotiamo i rumori, i suoni, gli odori, i colori, le immagini, non occorre essere al mare o su di un belvedere, tutto quello che ci circonda può essere bello ai nostri occhi, sollecitiamoli a questa ricerca, con ogni senso….la ricerca dell’armonia ci porta all’equilibrio. Insomma, questo modo di essere un po’ mi appartiene, sono sempre stata un’ottima osservatrice anche da bambina.. ma scopro proprio in questi giorni che questo agire è meditazione. (ci hanno sempre detto, meditate in un posto dove non ci sia troppa luce, possibilmente sdraiati o seduti,comodi… nel silenzio, svuotando la mente… e pochi lo fanno, ovviamente). Bhe gente… SI… PUO’… FARE ! (mi viene in mente Igor in Frankistain)

Perché il riciclo vi domandate… Bene.. nel momento in cui attuo una ricerca, stimolo la mente ad immaginare come quell’oggetto possa trasformarsi, uso la fantasia. Vi assicuro che se mentre fate questa ricerca utilizzate consapevolmente i vostri sensi, diventa più facile. Provare per credere !

Pare che la scienza abbia definito altri 4 sensi aggiuntivi a quelli ormai noti: temperatura, equilibrio, dolore e coscienza corporale

-Dalma project – riciclo creativo – conchiglia
Dalma project – riciclo creativo – divancarrello
Dalma project – riciclo creativo – Il Mazzini

In questo lungo periodo storico dove prevale il consumismo, dove si pensa solo al meno caro da acquistare, vi invito a riconsiderare i prodotti che non sono stati creati in grandi serie, la qualità si perde e cosi anche la durata del prodotto stesso che è più fragile e destinato a durare poco. Prima di buttare qualcosa pensiamoci, recuperiamo, dove è possibile gli oggetti che abbiamo, che forse ci hanno “stancato” e rinnoviamoli, doniamogli una seconda vita…. Questo esercizio fa bene alla nostra mente, al nostro portafoglio e all’ambiente... Affidate le vostre idee ad un professionista che è in grado di capire cosa volete realizzare. Rivalutiamo gli artigiani e gli artisti e divertiamoci con loro a creare, sarebbe bello mostrare agli amici un oggetto e dire orgogliosi : E’ UNA MIA IDEA !